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Risposta singola a domande multiple

riga, fiume

Ai civici 17, 19 e 21 di Mazā Pils Iela a Riga, in Lettonia, ci sono tre edifici residenziali, costruiti in tre periodi storici differenti. Il più antico risale al XV secolo. Si chiamano “I tre fratelli” e dice l’opuscolo dell’ufficio informazione che il nome è stato attribuito loro molto tempo fa, poiché i tre edifici appartenevano a uomini di una stessa famiglia che si sono susseguiti nel corso della storia.
Dal gotico con dettagli rinascimentali al Manierismo olandese e al barocco.

tre fratelli, riga

Tre fratelli, eppure così diversi.
O meglio, tre fratelli e per questo così diversi. Parlo ovviamente per esperienza personale. Perché anche a me è capitato la stessa sorte di questi edifici qui.
Una sorella, un fratello e io. In tre.
A parte il taglio d’occhi che dichiara in maniera netta e inconfutabile un legame di sangue e di geni, siamo tre persone visceralmente, incredibilmente diverse.
Come questi 3 edifici, abbiamo bisogno di spazi differenti, abbiamo bisogno che la luce entri in maniera differente. Vetrata e feritoia non sono esattamente la stessa cosa. I colori dei nostri sentimenti non sempre sono complementari, l’attitudine al presente non ne parliamo nemmeno.
Eppure, esattamente come questi 3 edifici, ognuno di noi è la memoria storica dell’altro. Il primo edificio sa come si è costruito il secondo, il secondo sa del terzo.
Come questi edifici condividiamo mura e fondamenta.
La famiglia è un luogo di sconcertante bizzarria. A volte un famigliare non ci è familiare. Ci si chiede da dove sia saltato fuori. Come mai sia così inspiegabilmente diverso da noi. Irrita fino all’inverosimile che non la pensi allo stesso modo e ti sembra di non conoscerlo per davvero.
Quello che si dice a un fratello o a una sorella nei momenti di rabbia, un altro essere umano forse non saprebbe sopportarlo e ancor meno perdonarlo. Ma un fratello e una sorella sì, possono farlo.
Perché la questione non è conoscere o riconoscere, ma sentire. Sentire che volenti o nolenti si è stati costruiti così, appoggiati uno all’altro. E bisogna aver cura che nessuno crolli, perché in tal caso si crolla tutti.
Questo ho pensato a Riga, un posto che profuma di salmone affumicato e fragole.

mercato di riga

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Riga, centro storico
Riga, centro storico