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Risposta singola a domande multiple

Ponte d’Arbia – San Quirico d’Orcia

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Oggi mi sono resa conto di una cosa. Io non ho mai avuto paura del caldo. Ho sofferto il caldo, certo…vivo nella bassa parmense, se non si soffre il caldo lì. Però è un sentimento totalmente differente. La paura rispetto al caldo, non l’avevo mai provata prima. Ma ora sì. Il mio corpo lo teme, il mio umore, la mia determinazione, gli occhi e la testa. Quando alle 11 batte con quel vigore ottuso e implacabile, quando arriva mezzogiorno, l’una e  sono in mezzo alle colline senza una speranza d’ombra, io non provo disagio, io provo paura. Oggi non respiravo aria, respiravo caldo, mi entrava nelle narici, sulle mie braccia si può cuocere un uovo, se bagno il cappello si asciuga in 30 secondi netti.

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Però sono qui, da quasi 20 giorni. E anche se ancora non mi capacito e non riesco a farci i conti con questa bestia climatica maledetta , non voglio smettere di camminare. Mi chiedo, la mattina, cosa vedrò oggi? Cosa mi sta aspettando?

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Nelle pieghe di questa Toscana, nelle vie bianche di cipressi, nelle sterminate onde brulle, tra colline che chiamano colline che chiamano colline, che chiamano colline c’è una piccola donnina che ha una paura fottuta del caldo e di come il caldo la fa sentire e di come il caldo là rimbecillisca, e a volte, senza esagerare, la disperi, ma che a causa del caldo non si vuole fermare. E neanche a causa della vescica spudorata e nuova di pacca che oggi mi ha fatto dannare. E neanche a causa del corpo che è sempre più stanco.

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Perché se mi fermo, se non arrivo alla fine della tappa, come fa la bellezza a venirmi a salvare? La bellezza di San Quirico d’Orcia, ad esempio, come fa a venire da me? Come fa a farsi riconoscere, posto benedetto, che non è altro.

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Bisogna proprio continuare. Anche con il timore immenso della tappa di domani, 32 km, solo due punti acqua. Tutti ne parlano, stasera. Non è la lunghezza il problema, è quel sole là in alto, che è troppo, troppo innamorato di noi, troppo desideroso di scaldarci. Sii paziente domani, Sole, sii clemente, sii scostante, sii timido. E vedrai…vedrai quanto amore avremo noi per te.

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